Lunedi 11 agosto in sede, abbiamo avuto il piacere di organizzare un dibattito sulla ciclabilità urbana, con esperienze concrete di interventi a favore della mobilità ciclistica in due grandi città, una Europea e una Americana.
Grazie alla presenza e alle conoscenze di due nostri soci che per motivi di famiglia e lavoro, attualmente risiedono a New York (Pietro Porcella) e a Copenaghen (Giorgio Demurtas), che ci hanno esposto quanto le due grandi città, molto distanti tra di loro, abbiamo trasformato la propria mobilità cittadina per favorire la mobilità ciclistica. Allegato l’articolo del nostro socio e giornalista, che ringraziamo
NEW YORK E COPENAGHEN: DUE MEGALOPOLI CHE HANNO
RIVOLUZIONATO IL TRAFFICO GRAZIE ALLE PISTE CICLABILI
di Paolo Trudu
Chi lo avrebbe mai immaginato che New York, la caotica New York, una delle città più trafficate al mondo e ritenute fra le più inquinate dai gas di scarico delle auto, autobus e taxi, in meno di dieci anni avrebbe modificato lo stile di vita incrementando le piste ciclabili e riducendo del 70% l’uso delle auto private.
Cosi, il cuore pulsante della megalopoli americana, la famosa Manhattan, ora è dotata di una pista ciclabile ininterrotta e totalmente gratuita, che consente di fare il periplo dell’intera penisola.
Questa “meraviglia” americana, è stata raccontata da Pietro Porcella, lunedì 10 agosto 2015, nella sede di Cagliari Città Ciclabile FIAB. su invito del presidente, Virgilio Scanu.
Pietro Porcella, molto noto in città, da tempo risiede a Manhattan ed è stato testimone diretto di come in poco più di sette anni la zona più famosa della città più importante al mondo, ha cambiato volto grazie alla tenacia dell’attuale sindaco che sta portando a compimento un progetto iniziato dal suo predecessore.
La capitale economica degli Stati Uniti, considerata fino a qualche anno fa totalmente vietata alle biciclette, con l’incrementarsi delle piste ciclabili studiate con puntigliosità e intelligenza progettuale per quanto riguarda la sicurezza e realizzate per non interferire minimamente con i mezzi a motore, si è convinta all’utilizzo delle due ruote, incentivate da un capillare servizio di bike sharing fornito a prezzi popolari. A ciò si aggiungono ulteriori agevolazioni per portare la bici in metropolitana o negli autobus così da poter raggiungere facilmente ogni angolo della città o il posto di lavoro.
Manco a dirlo, questo immenso programma realizzato in pochi anni ha incrementato in maniera esponenziale il commercio di biciclette e negozi di assistenza tecnica lungo il percorso.
In distribuzione gratuita in tutti i negozi, c’è anche una mappa stradale di Manhattan in cui sono messe in evidenza tutte le piste della penisola e le diverse caratteristiche in base al colore.
Le linee verdi rappresentano le piste separate e protette dal resto del traffico che percorrono la penisola di Manhattan da nord a sud per ritornare a nord costeggiando sempre l’acqua, da una parte l’Hudson River e dall’altra East River; quelle rosse sono le piste longitudinali e interne alla penisola che, sempre con la massima sicurezza, condividono le strade con le automobili, con gli autobus i taxi ecc..
Il totale del periplo di Manhattan è di circa 50 chilometri tutti da percorrere in sella alla bici per una circumnavigazione capace di offrire alla vista paesaggi estremamente variegati, attraversando decine e decine di parchi piccoli e grandi, realizzati a Manhattan, su cui spicca e prevale l’inflazionato Central Park.
Il racconto, sottolineato dall’entusiasmo di Pietro Porcella, si fa convincente ed efficace per comprendere come a Cagliari, ma, forse anche nel resto d’Italia, siamo lontani anni luce rispetto alla determinazione e alla puntigliosità messa in campo dagli amministratori americani condivisa appieno dalla stragrande maggioranza dei residenti che, con la loro attiva partecipazione, hanno consentito che il programma, in poco tempo salisse agli onori della cronaca per capacità e piena condivisione.
All’incontro, era presente Giorgio Demurtas, ingegnere cagliaritano residente a Copenaghen dove la bici ha una tradizione da oltre mezzo secolo, per cui, le piste, che sono tantissime e ramificate nell’intero territorio, non sono più una novità.
Demurtas ha raccontato e mostrato come la capitale danese sia all’avanguardia per la presenza di piste ciclabili sicure, efficienti e capaci di condurti ovunque grazie a una rete capillare di percorsi.
Fast, security, economy. Veloci, sicure ed economiche. Questo lo slogan che segue ogni progettazione di pista per le due ruote e, alla fine, tutti si rendono conto come non si tratta solo di slogan, ma di una vera e concreta filosofia progettuale e di realizzazione.
Potendo percorrere tantissimi chilometri in bici – ha raccontato Giorgio Demurtas – può accadere che il ciclista, sia per concludere il percorso sia per far rientro alla base, abbia necessità di risposare. Per questo, l’amministrazione ha previsto che il ciclista possa salire in autobus o in metropolitana con un solo biglietto, portandosi gratuitamente la bici appresso qualora si tratti di mezzo proprio, oppure, trova dislocati numerosi centri per restituire la bike sharing. Ciò che più ha colpito i presenti e il sottoscritto, è che ai taxi che circolano a Copenaghen è stata resa obbligatoria la dotazione di portabici totalmente gratuita per il ciclista che, nel caso di utilizzo del taxi, pagherà la comune corsa della persona senza alcun supplemento per la due ruote.
Alla fine dell’incontro ho pensato che, forse, queste due città, una nord europea e l’altra americana, fossero ubicate su Kepler 186f, il pianeta gemello della terra scoperto di recente dalla Nasa e distante circa 500 anni luce da noi. Anche da Cagliari e dal suo hinterland.