#PRIMALABICI è la campagna lanciata da FIAB per promuovere l’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani come mezzo sicuro e sostenibile per se stessi e per gli altri.
Soprattutto nel periodo di post-emergenza Covid-19 infatti, la bici ci consente il distanziamento richiesto oltre naturalmente a tutti i vantaggi di sempre, dall’attività motoria al minore inquinamento e minore incidentalità.
FIAB mette a disposizione un decalogo, rivolto a tutte le aziende pubbliche e private di ogni dimensione, in cui fornisce in modo chiaro e sintetico indicazioni pratiche per il bike-to-work aziendale. Cosa serve a chi sceglie di andare al lavoro in bici? Parcheggiare in sicurezza e potersi cambiare. Ma occorre anche motivare con adeguata comunicazione e incentivi mirati.
Il vademecum tratta ciascun aspetto con soluzioni dal livello minimo a quello buono e ottimo, dagli interventi basilari fino a iniziative più strutturate. Un esempio? All’esigenza di parcheggiare la bici, l’azienda può rispondere con l’installazione di rastrelliere adeguate (intervento minimo), fornire in aggiunta una tettoia (intervento buono), oppure predisporre un locale chiuso dove riporre le biciclette attrezzato per piccole riparazioni (intervento ottimo).
«Anche l’OMS raccomanda di muoversi in bicicletta per garantire il distanziamento sociale e mantenersi in salute – ricorda Alessandro Tursi, presidente FIAB – Senza salute, come abbiamo visto, non c’è economia né ripresa. Ecco perché tendiamo la mano alle aziende per accompagnarle nelle politiche di responsabilità sociale. Aziende e sindacati assieme possono fare la propria parte per il comune obiettiva del benessere dei lavoratori, e quindi anche dell’azienda e della collettività».